Omicidi 2016
Nel corso del 2016 sono stati rilevati 62 casi di omicidi tentati e consumati e lesioni. Un calo del fenomeno non trascurabile rispetto al 2015, allorché, in assenza del dato sulle lesioni, i casi rilevati furono 73. Nella macro area di Cagliari si riscontra la concentrazione più significativa del fenomeno su scala regionale, con oltre un quarto degli episodi totali, seguita da Sassari (12), Olbia Tempio (10) e Nuoro (9).
Se si considera il fenomeno in rapporto alla popolazione residente, emerge una penetrazione significativa nella Sardegna centro-orientale, in particolare nell’area dell'Ogliastra con 7 omicidi ogni 100.000 abitanti. Rilevante il distacco che si registra con le restanti aree dell’Isola, in cui la quota pro-capite si attesta su valori pressoché dimezzati.
I tentativi di omicidio rappresentano la principale forma di violenza rilevata nel corso dell'anno, a cui segue una quota consistente di episodi riconducibili a lesioni personali, semplici ed aggravate. Complessivamente, meno di un omicidio su quattro ha avuto esito fatale per la vittima, con un lieve calo rispetto alla quota di omicidi consumati rilevati nel 2015 (28,8%).
Nel corso dell'anno il fenomeno evidenzia picchi significativi in corrispondenza dei mesi di Gennaio e Agosto, nei quali si concentra quasi un terzo degli episodi totali rilevati. Nei restanti periodi l'andamento appare più stabile, soprattutto nei mesi antecedenti e successivi ad Agosto, con il calo più consistente rilevato a Novembre.
L'ambito familiare costituisce lo scenario in cui è maturato il maggior numero di episodi di violenza grave, in crescita significativa rispetto al 2015 in cui costituivano appena il 4% del totale. Altrettanto rilevanti risultano gli episodi scaturiti a seguito di futili motivi, liti e risse, che insieme al dato precedente rappresentano i due terzi dei moventi totali osservati. In lieve calo i moventi di natura economica, mentre crescono di quasi 4 punti percentuali gli episodi di violenza per motivi passionali.
Tutti i casi rilevati presentano una conoscenza pregressa tra vittima e autore. Questi ultimi sono maschi nella quasi totalità dei casi rilevati (94%), stabilmente rispetto al 2015. Rilevante il dato sugli omidici e lesioni osservate all'interno della cerchia famigliare, con oltre 1 caso ogni 4. Colpisce la ricorrenza del fenomeno su scala urbana, che si tratti dell'abitazione della vittima in pieno giorno o di una strada pubblica. Nel coinvolgere contesti affatto isolati, la violenza potenzialmente omicida si impone nella quotidianità delle comunità coinvolte.
Anche sul versante delle vittime, la distribuzione degli episodi di violenza grave evidenza un coinvolgimento in misura consistente di soggetti di sesso maschile. Nel corso degli ultimi 5 anni il rapporto fra il genere delle vittime si è mantenuto pressoché costante, con variazioni più o meno significative osservabili puntualmente e che nell'ultimo anno disponibile evidenziano un calo nella quota di vittime maschili rispetto al 2015.