Attentati 2018 - Primo semestre

Dopo un picco avvenuto nel mese di gennaio 2018, nel corso del primo semestre dell’anno, il fenomeno degli attentati si è mantenuto stabile. Se si osserva la distribuzione territoriale degli attentati occorre distinguere nettamente fra valori assoluti e incidenza del fenomeno sulla popolazione. Infatti, se in termini assoluti il numero maggiore di attentati si registra nella città metropolitana di Cagliari (27,4%) e nel Sud Sardegna (21,4%), il fenomeno incide particolarmente nelle provincie di Oristano e Nuoro.

Considerazioni più specifiche possono essere fatte in relazione agli strumenti utilizzati dagli autori e agli obiettivi dell’azione criminosa. Sotto il profilo degli strumenti emerge come il 74% degli attentati sono stati compiuti con l’uso di liquidi o sostanze infiammabili, mentre sommando i casi in cui sono stati impiegati ordigni esplosivi e armi da fuoco si raggiunge a malapena il 14% degli eventi.

Per contro dall’analisi degli obiettivi emerge come questi siano indirizzati prevalentemente contro la vittima, attraverso i suoi beni (autovetture, moto 35,7%), direttamente colpendo la persona (22,6%) o ancora contro la sua abitazione. Viceversa le attività economiche sono colpite in circa il 30% dei casi (macchinari 13%; aziende 14%; bestiame 4%).

Rispetto a precedenti rilevazioni dell’Oscrim emerge una crescita delle vittime tra coloro che svolgono un’attività pubblica. Infatti il 25,3% delle persone colpite sono amministratori pubblici, il 12% sono appartenenti alle forze dell’ordine e il 16,5% imprenditori. Ciononostante, anche nel primo semestre del 2018, resta elevata la quota di privati cittadini che vengono colpiti da forme di intimidazione violente 46%.

I dati si riferiscono al periodo compreso fra il 1 gennaio e il 30 giugno 2018
© Osservatorio Sociale sulla Criminalità in Sardegna (Dissuf)